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ARCHEOLOGIA DEI CENTRI STORICI: analisi, conoscenza e conservazione
Trento, 14 - 21 OTTOBRE 1998

Atti del seminario

Visto il positivo esito del Seminario in Archeologia dell'Architettura dal titolo Dalla conoscenza al restauro: stratigrafia, dissesto, degrado (Trento, 21 settembre - 12 ottobre 1996), l'Associazione Culturale Ricerche e fortificazioni Altomedievali - Sezione di Trento" ha promosso, nel novembre 1998 un incontro su Archeologia dei Centri Storici: analisi, conoscenza, conservazione.


L'iniziativa, rivolta ad architetti, archeologi dell'architettura storica, ingegneri, urbanisti, tecnici ed amministratori, ha voluto fornire un contributo alla conoscenza dei problemi inerenti l'analisi dei Centri Storici finalizzata alla loro conservazione, sollecitando un costruttivo confronto tra le esperienze recenti nel campo.


Le trasformazioni che caratterizzano le recenti scelte nel campo della cultura architettonica contemporanea, specie per quando riguarda gli interventi di recupero salvaguardia del patrimonio architettonico dei centri storici, sono un documentato segnale del diverso atteggiamento che professionisti, committenti e organi istituzionali hanno rivolto al problema dell’espansione edilizia negli ultimi vent’anni sia sul territorio aperto che negli agglomerati urbani. Documentato appare anche il dibattito accademico con le sue quasi inevitabili contraddizioni che contrappone approcci metodologici di indagine anche molto sofisticati, ed esiti non sempre esaltanti.


Si è visto come talvolta sia sufficiente la conoscenza dei materiali, dei metodi costruttivi, delle stratificazioni storiche, delle cause di degrado dei singoli componenti le strutture, ma si è altresì riscontrato quanto sia altrettanto fondamentale ottenere una lettura complessiva e multidisciplinare non solo del manufatto in esame ma anche del complesso ambientale che si compenetra con esso.


Ad un esame sommario, il problema della individuazione di un metodo di lavoro “possibile”, che consenta cioè di mettere d’accordo le necessità di adeguamento funzionale dell’edificato storico con i rigorosi criteri scientifici della salvaguardia e della conservazione sembra giunto ad un punto morto. Gli esiti dell’imponente apparato normativo posto in essere a partire dagli anni Settanta in poi, sia a scala nazionale che locale, non sembrano sortire gli effetti voluti.


A fronte di un corpo legislativo tra i più intricati e di difficile interpretazione (almeno per i non addetti ai lavori) hanno fatto riscontro la produzione di regole e piani attuativi sempre più complessi, con finalità sostanzialmente economiche o di suffragio finanziario, cui è stata innestata una virtuosa esperienza di pianificazione urbanistico - ambientale a tutela e salvaguardia non tanto o non solo dei monumenti, manufatti complessi, unici e irripetibili, quanto dell’intero assetto ambientale ed architettonico che costituisce l’orditura primaria degli agglomerati storici e dei nuclei di antica origine.


Un ambito diverso di quello rappresentato dalla tutela mediante vincoli di singoli Beni Monumentali e Architettonici. Al riguardo è noto, infatti, che la normativa promulgata in nel 1939 è stata aggiornata con il recente provvedimento Decreto legislativo n° 490 dd. 22 Ottobre 1999, che riassume in un testo unico le fondamentali norme sulla tutela dei beni architettonici, storico artistici, archeologici e archivistici.


Il compito che l’Associazione Culturale “Ricerche e Fortificazioni Altomedievali” – sezione di Trento - si è assunta nel proporre il tema del seminario può essere considerato come una sorta di collaudo in corso d’opera, una richiesta di verifica, con rinnovata attenzione e disponibilità alla critica costruttiva, sui criteri metodologici adottati e sui problemi sorti nella conduzione e, soprattutto, sull'applicazione dei Piani dei Centri Storici, dei Piani “Colore” nelle città, del governo del territorio nel suo insieme.


In alcuni temi svolti, si è avvertito come la tendenza al contenimento dell’espansione indiscriminata sul territorio aperto sia una condizione consolidata sostenuta da una crescente attenzione alle risorse offerte dal recupero del patrimonio storico architettonico esistente.


Le esperienze raccolte ed illustrate dai relatori dimostrano che il dibattito e l'attenzione sui problemi della salvaguardia, del recupero e della valorizzazione dei centri storici è tutt’altro che concluso. Non vengono presentate proposte risolutive delle diverse problematiche incontrate, né il Seminario intendeva proporle, ma le esperienze fatte e il dibattito introdotto potranno svolgere un importante ruolo di stimolo per individuare e perseguire quella che Gian Pietro Brogiolo definisce come ”…la sola soluzione possibile … governare le trasformazioni…”.


Il ruolo di ”governo” di queste trasformazioni, indipendentemente dal soggetto attivo che lo gestisce - organo istituzionale, operatore economico, professionista o committente - necessita comunque di un supporto adeguato, basato su di un approccio culturale corretto e libero da tensioni preconcette. L’iniziativa dell’Associazione Culturale Ricerche e Fortificazioni Altomedievali pare cogliere nel segno e propone al lettore un interessante strumento di confronto e di riflessione .


Arch. Flavio Pontalti - Direttore Ufficio Beni Architettonici e Monumentali Provincia Autonoma di Trento


Atti del seminario

 

 


   
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